2655m sua maestà il Corno Piccolo…
Ottobre 22, 2019Seconda vetta del Gran Sasso, ma solo per quanto riguarda l’altezza. Per quanto riguarda il fascino, il Corno Piccolo non ha nulla da invidiare alle alte vette alpine e dolomitiche.
I primi a toccare i suoi 2655m l’ 8 settembre del 1887 furono la guida di Assergi Giovanni Accitelli e il romano Enrico Abbate, da sempre le sue pareti hanno affascinato e fatto sognare centinaia, migliaia di scalatori.
Una volta lasciati i Prati di Tivo con la Cabinovia si arriva a 2050 mt in località la Madonnina 2000m. Da qui prendiamo il sentiero che aggira il versante Nord e le Spalle. La prima ferrata che si incontra è il Ventricini. La prima parte della ferrata è in discesa, poco dopo inizia un ripido tratto verticale attrezzato con cavi metallici e scale (il sentiero è stato oggetto di manutenzione pochi anni fa). Seguendo i bolli bianchi e rossi, dopo alcuni sali e scendi di aggira la parete Ovest del Corno Piccolo fino a giungere al fine della ferrata stessa.
Proseguendo il sentiero poco dopo c’è un bivio sulla sinistra con indicazione per la via normale di salita, si prosegue dritti per un ripido sentiero e poco dopo si incontrano delle indicazioni per l’inizio della ferrata Danesi.
La ferrata Danesi risale una serie di ripidi canali rocciosi con l’ausilio di cavi e scalette metalliche. Gran parte della ferrata è arrampicabile con tratti sul secondo grado. Poco dopo si giunge al famoso punto chiave “il buco”, in passato vi ci passava dentro, ma dal rifacimento della ferrata lo si aggira comodamente con l’aiuto di una scala metallica. Superato questo passaggio, attraverso un tratto roccioso si aggiunge alla forcella, si scende e risale per alcuni metri fino ad una fessura tra due massi. Qui giunti su una terrazza inizia il nuovo tratto attrezzato che ci porta fino a pochi metri dalla vetta.
La discesa si può effettua per la via di discesa oppure per la via normale.